Al centro diurno la ‘Casa della Memoria’ si cura la mente e lo spirito con l’ortoterapia. Il giardino diventa un luogo magico che risveglia i sensi e combatte il decadimento cognitivo: manipolare la terra significa rilassarsi, sollecita i movimenti e riecheggia anche i vissuti (molti degli ospiti hanno alle spalle lavori agricoli). L’ortoterapia è sempre più utilizzata nella cura di alcune patologie, soprattutto per alcune categorie di persone come, appunto, gli anziani con decadimento cognitivo.
Il laboratorio di ortoterapia e floroterapia è diventato ormai una ‘tradizione’ della Casa della Memoria. Gli Ospiti, assistiti dal personale qualificato, svolgono mansioni come la semina e la raccolta dei fiori, attività che stimolano l’olfatto, la vista, il tatto o l’udito e incrementano capacità e competenze. Gli anziani, grazie anche ai tre pensili che consentono di lavorare la terra senza chinarsi, si prendono cura degli ortaggi di stagione ogni giorno. Questi saranno utilizzati successivamente nei laboratori di cucina per produrre vari prodotti, dal minestrone all’olio al peperoncino, che poi vengono distribuiti ai parenti.
Le attività fanno parte del progetto ‘Alzheimer e demenze: un progetto di contrasto’ che la Cooperativa Sintesi Minerva ha avviato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della salute l’Università di Firenze, una sperimentazione che, è proprio il caso di dirlo, sta dando i suoi frutti.
L’ortoterapia significa rilassarsi, mettere in moto i sensi e i ricordi, impegnare la mente e il corpo, svolgere attività di gruppo, e quindi combattere il decadimento cognitivo chiedendo e offrendo al tempo stesso una mano alla Natura.