Intervista a Stefano Lomi

Abbiamo incontrato Stefano Lomi, Direttore della Società della Salute della Valdinievole, per approfondire il tema dell’invecchiamento attivo e del contrasto al declino cognitivo. La Società della Salute della Valdinievole – un consorzio pubblico costituito tra gli 11 Comuni della zona e l’Azienda USL Toscana Centro – ha infatti recentemente lanciato, attraverso un percorso di coprogettazione, il progetto “AFA e dintorni”. 
Di cosa si tratta, Dr. Lomi? 


L’attività fisica adattata (AFA) e i dintorni, costituiti da attività di socializzazione, educazione alimentare e ricreative, sono iniziative essenziali per la salute ed il benessere delle persone anziane e possono creare condizioni favorevoli per un invecchiamento attivo. Con questo programma la zona sociosanitaria della Valdinievole intende potenziare i percorsi di prevenzione che, dopo i 65 anni di età, necessitano di comportamenti volti a mantenersi sani più a lungo. 


Come è nato il progetto AFA e dintorni?

I servizi per gli anziani non autosufficienti sono estesi e strutturati da anni, attraverso una rete di servizi domiciliari molto capillari, mentre le attività per gli anziani autosufficienti sono meno strutturate. Afa e dintorni promuove attività importanti per contrastare il decadimento fisico e cognitivo e richiedono una programmazione e un coordinamento tra tutti gli operatori. Per sviluppare e riorganizzare questa offerta, abbiamo fatto una prima mappatura sul territorio e un’analisi  con gli operatori del Terzo settore attraverso un percorso di coprogettazione che ha coinvolto tanti soggetti. Il risultato è che quest’anno potenzieremo sostanzialmente l’Afa, passando da 500 posti a 2.000, e coinvolgendo un numero maggiore di gestori e di piccole entità sul territorio, come parrocchie, circoli e gruppi locali.


Come funziona la relazione tra pubblico e privato?


Molto bene. Il modello, disciplinato anche da norme regionali e nazionali, è quello di una co-progettazione, a cui hanno partecipato – come detto – una ventina di organizzazioni del terzo settore, tra cui anche SintesiMinerva. La gestione condivisa significa che tutti gli attori hanno uguali responsabilità e importanza. Inoltre lavorando insieme si possono condividere le conoscenze acquisite con l’esperienza. E il 5 ottobre abbiamo in programma una conferenza stampa per informare i media sull’evoluzione di AFA e dintorni. La comunicazione è importante, anche perchè spesso i medici di base non sono a conoscenza delle opportunità di prevenzione che Afa e dintorni può mettere a disposizione della cittadinanza. 


La popolazione invecchia: bisogna ripensare il sistema intorno alla terza età?


E’ fondamentale trovare soluzioni che non siano soltanto prestazionali di natura sanitaria, ma di un supporto più complessivo. Ad esempio, con la telemedicina, uno degli strumenti messo a disposizione dal  PNRR, potremo raggiungere anche i cittadini  del territorio collinare, fatto spesso di piccoli borghi e le tecnologie possono rendere tutti più vicini. Conosco anche il Progetto Più 5 di SintesiMinerva, con cui gli anziani possono usare una app per migliorare i propri stili di vita, è un esempio di piattaforme digitale che va proprio nella direzione di AFA e dintorni. Infine, penso a soluzioni anche alternative per gli anziani autosufficienti, come nel caso dell’abitare solidale (anche detto social housing): è una prospettiva chiave e stiamo lavorando ad alcuni piccoli progetti di questo tipo.